La risposta a paure umane a determinati stimoli, come l'oscurità, le altezze, l'acqua profonda e il sangue, possono spesso sorgere nonostante l'assenza di esperienze negative dirette. Questo fenomeno è radicato nella psicologia evolutiva, essa postula che gli esseri umani hanno sviluppato una predisposizione agli stimoli di paura che storicamente hanno rappresentato minacce significative per la sopravvivenza. Questa predisposizione, nota come preparazione, suggerisce che i primi esseri umani che hanno sviluppato una paura ad entità potenzialmente pericolose, come i serpenti e i ragni velenosi, avevano un vantaggio di sopravvivenza. Questo tratto evolutivo è stato tramandato, con una conseguente tendenza umana generale a temere determinati stimoli senza aver vissuto precedenti incontri negativi.
La preparazione contribuisce anche alla formazione di correlazioni illusorie, in cui gli individui credono erroneamente in un nesso causale tra uno stimolo che provoca paura e i risultati negativi. Questo pregiudizio cognitivo può portare a fobie nonostante la mancanza di esperienze negative dirette. Ad esempio, le persone con la fobia dei cani non hanno necessariamente subito interazioni negative con essi (come i morsi) rispetto a quelle senza la fobia. Questo dimostra che lo sviluppo della paura e della fobia può verificarsi indipendentemente da eventi avversi effettivi.
Il condizionamento classico, il processo mediante il quale uno stimolo neutro viene associato a un risultato negativo attraverso ripetuti abbinamenti, non può spiegare tutti i casi di sviluppo della fobia. Ad esempio, un individuo potrebbe sviluppare la paura delle altezze senza aver mai sperimentato una caduta. Questo suggerisce che altri fattori oltre al condizionamento diretto contribuiscono all'acquisizione della paura. La predisposizione genetica gioca un ruolo significativo, alcuni individui sono più suscettibili allo sviluppo di fobie attraverso il condizionamento classico, anche con esperienze negative minime o nulle.
Un esempio di ciò può essere visto negli individui geneticamente inclini all'ansia. Una persona del genere potrebbe sviluppare la paura degli ascensori dopo aver sentito di qualcuno che è rimasto bloccato in uno di essi, nonostante non abbia mai sperimentato personalmente la situazione. Questa predisposizione genetica aumenta la probabilità di sviluppare delle risposte fobiche attraverso l'esposizione indiretta, evidenziando la complessa interazione tra i fattori genetici e le influenze ambientali nello sviluppo delle fobie.
Dal capitolo 5:
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